Nell’ambito della rivelazione dei gas, è possibile misurare la presenza di concentrazioni di gas infiammabili. Le concentrazione di gas possono essere rilevate sia con rilevatori con sensori catalitici (i cosiddetti Pellistori) sia rilevatori a infrarossi.
Per quanto riguarda invece i gas tossici, la loro rilevazione è possibile con l’ausilio di celle elettrochimiche. La rilevazione di CO2 viene effettuata sensori infrarossi.
Rilevazione gas: le diverse tecnologie
Il vantaggio principale garantito dai sensori catalitici è relativo alla loro lunga durata, di circa quattro anni. Un altro vantaggio è l’eccellente linearità di uscita, fino al 100% LEL. La performance di questi sistemi può essere alterata dalla presenza di alcune sostanze. Queste sostanze possono modificare in modo considerevole la risposta del sensore e, in alcuni casi, arrivare persino a danneggiarlo irrimediabilmente.
Una delle principali cause di problemi nella rivelazione dei gas è la presenza di inibitori o veleni. Per questa ragione è sempre opportuno accertarsi dell’assenza di qualunque contaminazione.
Tra le sostanze tossiche e gli inibitori che potrebbero alterare il risultato della rivelazione dei gas figurano i siliconi, gli alogeni e gli idrocarburi idrogenati. Aggiungiamo anche il piombo tetraetile, l’idrogeno solforato e il biossido di zolfo.
È importante ricordare che questi composti non provocano alcun danno ai sensori ad assorbimento infrarosso. Per questo motivo, i sensori ad infrarosso si rivelano l’applicazione ideale laddove il gas infiammabile deve essere rivelato in ambienti in cui i sensori catalitici sarebbero inefficaci o non potrebbero essere utilizzati. I rivelatori gas a infrarossi vantano una tecnologia senza dubbio vantaggiosa, poiché sono totalmente immuni da fattori ambientali come umidità e temperatura.
Aspettativa di vita dei sensori
I sensori elettrochimici sono invece i più adeguati a rivelare gas tossici e ossigeno. La loro aspettativa di vita è di circa due anni.
Sono un’eccezione i modelli per la rivelazione di ammoniaca, che hanno una durata inferiore (pari a uno, massimo due anni). La longevità reale del sensore è fortemente interconnessa alla concentrazione del gas nell’ambiente e inversamente proporzionale a essa. Ciò significa che, a fronte di una concentrazione elevata di gas, l’aspettativa di vita del sistema sarà inferiore.
I sensori elettrochimici per rivelazione di CO hanno una durata stimata pari a tre anni quando utilizzati all’interno di autorimesse o parcheggi, e di due anni per applicazioni in laboratori e ambienti industriali.
Particolare attenzione va prestata all’installazione di questi rivelatori di gas in ambienti con una ventilazione scarsa e con conseguente presenza costante di CO. Queste condizioni infatti potrebbero influire negativamente sulla durata dell’apparecchio. Tale riduzione dell’aspettativa di vita non è stimabile in modo preciso, poiché dipende dalla reale concentrazione in ppm a cui le celle sono esposte regolarmente.
L’importanza delle verifiche periodiche nella rivelazione gas
Nell’ambito della rivelazione gas un ruolo cruciale è giocato dalle verifiche periodiche. La verifica periodica dei rilevatori gas ha l’obiettivo di controllare il corretto funzionamento dei rivelatori.
A seconda del tipo di emissione (I0 o II0 grado) presente nell’ambiente che li vede installati, le verifiche dei rivelatori di gas andranno effettuate con cadenza periodica trimestrale o semestrale (Rif. CEI 31-35 per rivelatori di esplosività; applicabile per analogia anche ad altre tecnologie di rivelazione).
I rilevatori di gas SENSITRON sono opportunamente tarati in fase di produzione. La loro soglia di allarme e l’intervallo di misura sono parametri modificabili su richiesta del cliente, direttamente presso i nostri laboratori.
Ricordiamo che la garanzia sul prodotto non potrà essere applicata a strumenti:
- Manomessi
- Riparati in laboratori non autorizzati
- Danneggiati
- Utilizzati in modo improprio
- Non sottoposti alle necessarie verifiche periodiche
Infine, è opportuno tenere a mente che, anche nel corso della garanzia del prodotto, le operazioni di verifica e taratura sono escluse perché non coperte dalla clausola di gratuita manutenzione.
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